
A Helsinki mi sono trovata per necessità, tappa di passaggio per raggiungere la Lapponia. Non avevo grandi aspettative, anzi volevo piuttosto sfruttarla per riposarmi e affrontare al meglio le avventure al circolo polare. Ma poi… come si fa a non innamorarsi di questa città? Sarà stato il fascino natalizio a renderla ancora più accogliente, ma a me è piaciuta un sacco. I giorni di fine dicembre abbiamo trovato un clima abbastanza mite, intorno ai 7°, invece al ritorno dalla Lapponia l’abbiamo trovata completamente innevata.
Helsinki è una capitale davvero piccolina ed è facile visitarla in pochi giorni.
Il cuore della città è il Kauppatori, la piazza del mercato, situato sulla baia da cui partono i traghetti per le principali capitali nordiche. Qui è possibile trovare bancarelle di souvenir e di cibo tipico, ma soprattutto qui si trova il mercato coperto con tantissimi banchi di carne, pesce e verdura, dove è possibile fermarsi per il pranzo o uno spuntino.
Noi abbiamo provato una frittura di pesciolini alle bancarelle del kauppatori e ne è valsa davvero la pena togliersi i guanti e congelarsi le mani pur di mangiare quella prelibatezza seduti su una panchina di Eteläesplanadi, la strada principale di Helsinki che conduce proprio al kauppatori.
Eteläesplanadi è un vialone adornato da alberi e pieno di negozi ed edifici raffinati. Qui abbiamo deciso di fermarci per il pranzo di capodanno nel bellissimo ristorante Kappeli, dove ci hanno regalato due biglietti per poter visitare gratuitamente la mostra di Modigliani presso l’Ateneum.
Dalla piazza del mercato è facilissimo raggiungere altri punti di interesse della città, come il Senaatintori, la Piazza del Senato, dove spicca la cattedrale luterana. Gli altri edifici che si affacciano sulla piazza sono il palazzo del governo, l’università di Helsinki e la Sederholm House, biblioteca nazionale (l’edificio più antico nel centro di Helsinki). Il bianco della cattedrale che si staglia nel cielo di Helsinki crea un’atmosfera molto suggestiva soprattutto al tramonto. Ed è in questa piazza che ci si riunisce a Capodanno per assistere ai fuochi d’artificio.
Poco distante dal Senaatotintori, su di una penisola, si erge su una collina la bellissima e coloratissima cattedrale ortodossa Uspenski.
Avendo un po’ di tempo a disposizione e visto che è il 1 gennaio e il cielo su Helsinki è terso, decidiamo di arrivare con il traghetto a Suomenlina, isola patrimonio dell’Unesco, collegata da vari ponti ad altri isolotti. È molto piacevole addentrarsi e scoprire tutti gli angoli nascosti di questo gioiellino.
I trasporti ad Helsinki sono molto veloci e comodi ed è facile raggiungere tutti i punti della città, come ad esempio la chiesa nella roccia e il monumento dedicato a Sibelius, un po’ decentrati.
Anche la stazione è centralissima ed è semplice raggiungere l’aeroporto.
In pieno inverno o in estate, Helsinki è una meta perfetta per trascorre un weekend immersi nella cultura e nel verde dei suoi tantissimi parchi.
Dove mangiare a Helsinki
La cucina finlandese è molto particolare e ricca di piatti elaborati. Di certo non capita ovunque di poter mangiare stufato di renna o bistecca di orso alla griglia!
Ad Helsinki, oltre che per uno spuntino al Kauppatori, consiglio di provare:
- Kappeli: bar e ristorante molto raffinato. è ideale per i turisti essendo situato proprio al centro di Helsinki su Eteläesplanadi. Il locale nasce in un bellissimo edificio storico e pare che Sibelius fosse solito cenare lì. Il cibo è molto buono, anche se un po’ troppo costoso, ma l’atmosfera è perfetta.
- Lappi: non sono riuscita ad mangiare in questo ristorante perché era sempre tutto pieno, ma mi è stato consigliato dai Finlandesi per provare specialità tipiche. L’ambiente dentro è molto accogliente, in stile tipico di baita interamente in legno.
- Sea horse: uno dei posti più tradizionali ad Helsinki. Il ristorante ha più di 80 anni ed è molto vintage, semplice e ricco di storia. Il cibo è davvero molto buono – io ho provato delle deliziose aringhe ripiene di gorgonzola – e le porzioni sono abbastanza grandi. L’unica pecca di questo ristorante è che all’ingresso è obbligatorio lasciare il cappotto per poi pagare 2 euro per riprenderlo. Non mi sembra una cosa molto corretta soprattutto dal momento che non ce n’è alcun bisogno essendo i tavoli e l’ambiente circostante spaziosi.